VULCANI – Blues nel Montiferru” giunge quest’anno alla sua ottava edizione, calendarizzata quest’estate nel mese di luglio e ritorna inoltre felice di aggiornarvi sui risultati dell’edizione del 2021 che, non soltanto aveva segnato il ritorno del festival negli spazi della corte dell’antica casa di Via Michele Obinu dopo lo stop dovuto alla pandemia, ma che, per reagire al grave incendio del luglio 2021, aveva dedicato il suo ricavato al ripristino di un sentiero di montagna tra Santu Lussurgiu e San Leonardo, dando così avvio a “VULCANI – Sentieri nel Montiferru” , importante progetto del tutto particolare che coniuga il piacere della percorrenza a piedi, in bicicletta, il godimento dell’arte insieme a quello della natura e ciò grazie al sostegno e alla collaborazione di tanti soggetti, primi tra tutti gli attori del “mondo del vino” e di cui a settembre è fissata l’inaugurazione del primo tratto.

Nata nel 2014 a Santu Lussurgiu dall’intesa tra TALK ABOUT RECORDS e la “Antica Dimora del Gruccione” albergo diffuso, questa originale rassegna montiferrina, dedicata al blues, alla old time music e al folk americano, si è guadagnata un posto di rilievo all’interno del panorama degli eventi di musica dal vivo della Sardegna. Nonostante la propria caratura esclusiva, destinata ad un pubblico limitato, accolto nell’affascinante e riservato contesto della corte dell’albergo diffuso, da sette anni Vulcani è sulla bocca di tutti gli appassionati di blues, merito forse della partecipazione di grandi nomi nazionali e internazionali come Lone Wolf OMB, The Blues Against Youth, Dani Franchi, Francesco Piu, Paolo Bonfanti, Lisa Mills, Femi Precious, John Drain e tanti altri. Il festival è, inoltre, servito da banco di prova per gli esordi di nuovi artisti sardi, diventati poi colonne portanti del blues indipendente italiano, come nel caso del bluesman barbaricino River of Gennargentu o del duo sulcitano Don Leone. Il festival è, ancora, occasione di conoscenza diretta del territorio perché nel corso di ogni serata è servita una cena strutturata sui prodotti di eccellenza delle aziende locali e ogni serata ha un suo focus speciale che permette di conoscere il produttore che collabora alla sua realizzazione.

In questo straordinario e non convenzionale angolo di Sardegna VULCANI torna per la sua edizione 2022: tre serate estive durante le quali, ancora nel giardino fiorito dell’Antica Dimora, si alterneranno tre live-act diversi, con differenti carriere, visioni artistiche, tecniche, voci. Tre espressioni lungo la strada del blues e del folk, filo conduttore di un festival intimo che pone musicisti e pubblico faccia a faccia, in un clima di condivisione totale e che fa di ogni concerto un evento speciale perché viaggio alla scoperta delle radici acustiche di una delle più incredibili musiche del XX secolo.

Vulcani 2022 comincia sabato 16 luglio con il live di Malignis Cauponibus, band dedita ad un blues sperimentale, cantato in inglese, sardo e italiano e contraddistinto da forti richiami alla drammaturgia teatrale. L’ottava edizione della rassegna prosegue poi con il concerto, sabato 23 luglio, di DeLucaBlues, il progetto solista del bluesman romano Andrea De Luca, uno dei più importanti chitarristi di blues italiano, dalla carriera internazionale (spesso a fianco di mostri sacri del genere come Roberto Gatto o Dean Bowman). Sabato 30 luglio Vulcani 2022 sarà chiuso da Bonny Jack, One Man Band romana dedita ad un blues fortemente influenzato dalla Old Time Music Americana, soprattutto quella più Noir ed esoterica, spesso richiamata nei testi dei suoi brani.

Gli artisti di VULCANI 2022

16 Luglio 2022 | Malignis Cauponibus
Dal latino “Tavernieri Imbroglioni”, Malignis Cauponibus è il quintetto che vi offre un drink ingannevole, così come lo è sul palco la loro musica, con l’uso frequente di synth, drum machine e fiati, con l’intento di creare contaminazioni sonore nella sperimentazione di un blues abrasivo e viscerale da ascoltare senza preconcetti.
Il leader della band, Luca Marcia, utilizza la lingua sarda in maniera visionaria, come catalizzatore di paesaggi sonori cinematografici, come nel primo album A-Pathos uscito nel 2019. Il concept che ruota intorno al tema dell’indifferenza è caratterizzato da suoni e da una linea vocale che attingono al mondo rurale della Sardegna. L’eterogeneità della band è assicurata dalla varietà di percorsi artistici dei componenti, che convergono nel blues: Fabio Tidili, giovane talentuoso dell’elettronica motore pulsante di beat e bassi sintetici, Marco Caredda batterista e compositore con trascorsi jazz, avantguarde e sperimentazioni sonore, Massimo Loriga, polistrumentista, “the old timer” tra i protagonisti della stagione etno rock isolana degli anni ’90 e infine Andrea Schirru, maestro di pianoforte e virtuoso compositore.
Dopo la partecipazione al premio e il riconoscimento vinto a Botteghe d’Autore ad agosto 2020, la band è pronta per l’uscita di un nuovo disco previsto per settembre 2022. Un primo singolo dal titolo “Su Meri”, è già disponibile in formato videoclip. Le influenze del disco spaziano da un dark blues al british prog degli anni ’60. Con il “Beranu tour” appena concluso la band ha ricominciato a suonare presso club e strutture meno convenzionali come aziende agricole e laboratori artistici a cielo aperto.

23 Luglio 2022 | DelucaBlues
DelucaBlues è il Blues, quello energico, quello rock, ma anche quello caldo e sofferto delle ballads accompagnate dalla sua fedele Lap Steel Guitar. Una voce potente ed una presenza scenica che non teme confronti con i più grandi artisti del settore italiani e internazionali con i quali ha avuto l’onore di collaborare e dividere il palco: dal batterista nostrano Roberto Gatto al vocalist tra i più dotati e rispettati della scena musicale afroamericana contemporanea Dean Bowman, “la voce di Dio” come l’ha definito definito Madonna.
Classe 1981 ha approfondito lo studio della lingua americana e il linguaggio blues nei suoi numerosi viaggi negli States. Tra i suoi punti di forza indubbiamente l’autenticità, cosa che ha letteralmente spiazzato i musicisti e il pubblico americano ed europeo. La sua musica entra nell’animo del pubblico che l’ascolta e resta coinvolto dalla sua voce graffiante e dalla sua grinta fuori dal comune. Negli ultimi anni si è ritagliato uno spazio di rilievo nel panorama del blues italiano ed internazionale: interpretando “My Babe” di Willie Dixon ha recentemente ricevuto il premio “Enrico De Angelis” per il “Talento Musicale”, all’interno dell’evento “Voci Tra Le Onde”. Grandi consensi arrivano anche dalla stampa estera e da numerose Blues Union americane. Quella dello stato dell’Alabama lo ingaggia per un tour di 15 date nel 2020, purtroppo annullato a causa della pandemia. Con le sue numerose formazioni Andrea De Luca fa tappa in mezzo mondo, suonando in Inghilterra, Germania, Olanda, America, Seychelles, Francia, Svizzera, Africa, Repubblica Ceca, Austria e, naturalmente, in lungo ed in largo, nella penisola Italica.

30 Luglio 2022 I Bonny Jack
Ambientazioni notturne, atmosfere paludose, influenze esoteriche, testi di ispirazione noir: racconti dall’oscuro in una cornice fortemente influenzata dal blues delle origini e dalla musica folk. Chitarra, voce, grancassa e rullante per un viaggio fra blues, country e folk, da riff serrati a brani in acustico passando per ballate dark a ritmo di banjo.
Ispirato dalla coppia di pirati più famosa della storia (Anne Bonny e Jack Rackam) Bonny Jack è il nome scelto da Matteo Senese per questo progetto One Man Band. Classe 1984, romano, Matteo si lancia nel mondo della chitarra già da adolescente. Studia musica e suona in diversi gruppi, spaziando dal rock alla musica elettronica. Dopo una lunga esperienza a Seattle con uno dei suoi progetti torna in Italia e si riavvicina al suo grande amore musicale, il Blues. Due dischi all’attivo, “Bone River Blues” (2020) e “Night Lore Blues” (Bloos Records 2021).

VULCANI – Blues nel Montiferru – Edizione 2022

16 Luglio 2022 – Malignis Cauponibus
Presentato da
Famiglia Orro
Macelleria Momo

23 Luglio 2022 – DelucaBlues
Presentato da
Audarya
Birra Puddu
Casizolu ‘e Montiferru

30 Luglio 2022 – Bonny Jack
Presentati da
Cantina Contini
Riso Passiu
Terracuza

BIGLIETTO – 40 € – (Ingresso, Cena, Prima consumazione)
ABBONAMENTO – 100 € (tre serate)

PRENOTAZIONI – Tel: 0783 552035 | Mail: info@anticadimora.com

I Partner di VULCANI

Passione nel proprio lavoro, cultura della ricerca, promozione e tutela del territorio sono i principi che accomunano le Aziende partner di VULCANI e che hanno motivato la loro scelta di condivisione del Festival.

Audarya
L’ Azienda, Audarya, che, in un’antica lingua orientale, significa “nobiltà d’animo”, si trova nel territorio di Serdiana, nella parte meridionale del Campidano, a venti chilometri da Cagliari, fin dall’antichità conosciuto per essere territorio ideale per la produzione di vini pregiati. 4 tenute: Audarya, Acquasassa, Su Stani, Is Crabilis e tre generazioni che hanno sempre fatto il vino. Coltiviamo uve autoctone sarde e del cagliaritano in agricoltura integrata. I ceppi sono tutti ad alberello tradizionale sardo con spalliera bassa. Le altitudini sono di circa 150/200 mslm e le esposizioni sono state studiate per favorire una crescita sana e favorevole delle viti. Ogni tenuta ha  terroir unici caratterizzati da calcare, marna, argilla. L’area marina del Golfo influisce, regalando peculiarità uniche. A guidare l’Azienda ci sono Salvatore e Nicoletta, la nuova generazione, con il fondamentale apporto dell’esperienza di papà Enrico. In pochi anni hanno portato Audarya ad essere un brand riconosciuto ed apprezzato in tutta Italia e all’estero, ambasciatore di un modo di fare vino in Sardegna moderno e tradizionale al tempo stesso.

Casizolu ‘e Montiferru
L’Azienda è testimone della capacità e della perseveranza di tre generazioni dedite nel Montiferru all’allevamento a pascolo brado del bovino di razza autoctona e al confezionamento di formaggi saporitissimi, profumati e preziosi a motivo di un latte che porta con sè la salubrità di un foraggio naturale ricco di eccezionale biodiversità. Con Giovanni la continuità nel rispetto dell’intera filiera di tradizione e il passaggio dalla produzione familiare al minicaseificio di qualità rigorosamente artigianale fa guadagnare al suo prodotto di punta, il formaggio vaccino a latte crudo e a pasta filata “Casizolu”, l’inserimento tra i primi 100 prodotti che, in Italia, sono da Slow Food dichiarati “Presidi”. Dalla sua presentazione come Presidio al Salone del Gusto del 2000, il “Casizolu” dell’Azienda Borrodde si affaccia così a una commercializzazione che ne riconosce il valore, mentre sempre più, quale autentico “marcatore territoriale”, continua a raccontare la storia  dei luoghi e delle persone che concorrono nella tutela delle economie identitarie.

Cantina Contini
Prima Salvatore, poi Attilio, oggi Paolo e i nipoti Alessandro e Mauro: la cantina Contini è cresciuta e maturata come i vini e i successi che l’hanno resa grande, attraverso la passione e l’impegno di ben quattro generazioni. Per quasi 120 anni un unico filo conduttore, rappresentato dalla Vernaccia di Oristano, ha caratterizzato il lavoro dell’azienda Contini. Poi, negli anni, la Vernaccia è stata affiancata da altre importanti produzioni: lo storico vitigno Nieddera, i tradizionali Vermentino e Cannonau, le sperimentazioni ben riuscite come il Karmis, gli Attilio e il biologico Mamaioa. Oggi l’azienda produce una gamma completa di vini con la quale è presente in Italia e all’estero. Non smette di evolversi, sia nelle tecniche di vinificazione che nelle idee. E sarà per questo che i vini Contini resistono al tempo, perché sono vini che si amano e si ricordano per sempre.

Macelleria Momo
Appassionato norcino, Momo, nel suo spazio commerciale dispensa ai suoi clienti conoscenza e squisiti assaggi perché con pluriennale esperienza e competenza tanto si applica nella selezione dei migliori capi locali quanto nel proposito di fare sperimentare, come fosse sempre nel corso di una degustazione, la bontà dei suoi prodotti. L’Azienda è dunque vendita delle pregiate carni autoctone del Montiferru, del bovino di razza bruno- sarda e  sardo-modicana, entrambi  dai piccoli allevamenti di tradizione a pascolo brado cui si aggiungono le carni del suino che si ciba in prevalenza di ghiande e degli animali dell’aia che, invece, arrivano dalla Marmilla. Una scelta tutta orientata a mettere in luce le economie del territorio e che si manifesta, ancora, nella accurata scelta dei formaggi, dei pani e delle paste che è possibile trovare in negozio insieme con l’invito a raccogliere ciliegie che Momo, a giugno, propone puntuale agli amici per condividere ancora un suo genuino entusiasmo verso una coltivazione peculiare del suo paese.

Famiglia Orro
Famiglia Orro è una piccola azienda Agricola e Fattoria Didattica a conduzione familiare ubicata a Tramatza, paese della Sardegna centro occidentale. L’azienda si sviluppa su 10 ettari di superficie dove si coltivano vite, olivo e ortaggi. Tutte le produzioni sono trasformate sul posto, i vini presso la cantina e gli ortaggi presso il laboratorio alimentare aziendale. Il lavoro è ispirato e guidato da alcuni principi e criteri fondamentali che da parte di Davide, titolare di Azienda, sono stati assunti con responsabilità e puntiglio direttamente dal babbo e, prima ancora dal nonno: la difesa della biodiversità, lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, la ricerca per l’innovazione nella tutela del sapere della tradizione. Per questo in Azienda si coltivano unicamente varietà autoctone, come i vitigni Vernaccia di Oristano e Nieddera, gli olivi e gli ortaggi tipici del territorio. In quanto Fattoria didattica, presso l’Azienda è vivace inoltre la promozione di attività formative sul processo del cibo dalla terra alla tavola rivolte a piccoli e grandi fruitori.

Riso Passiu
L’Azienda Passiu prende avvio nel 1975 dalla capacità e lungimiranza di Genesiu Passiu che sin dall’inizio e, ben presto, coadiuvato dai figli Andrea e Felice lavora con l’obiettivo della qualità del prodotto. L’eccellenza del riso è favorita da un’area di produzione, la piana del Campidano, vocata per il concorso di fattori ottimali quali la mitezza del clima e la purezza delle acque che irrigano le risaie che si estendono per 120 ettari, a circondare una bella, lineare, casa di campagna adibita alle degustazioni. Numerosi i riconoscimenti (“Pannocchia di riso d’oro” e, più volte, medaglie d’oro al “Concorso Nazionale Produttori di Riso”) a premiare la bontà di risultati che si esprimono nell’autentico Carnaroli, considerato in ambito specialistico e amatoriale il “Re dei risi”, nell’ intenso Gange Aromatico e nell’integrale, salutistico, prezioso Riso nero “Gioiello” a testimonianza che la Famiglia sposa la tradizione, la ricerca e la sinergia con le esigenze della cucina familiare e gourmet.

Birra Puddu
Quella della Birra Puddu, in Sardegna, è una storia che non avrebbe bisogno di essere raccontata, ma che noi abbiamo deciso di riscoprire. Mette le radici in un mondo, quello della produzione birraria sarda degli anni Sessanta, che abbiamo studiato a fondo e della quale ci siamo innamorati. Il sapore che volevamo portare nelle nostre bottiglie è sempre stato quello forte e autentico della buona birra artigianale. Per trovarlo siamo partiti da una storia antica, che aveva le sue radici a Oristano, nell’avventura di quella Birra Puddu che aveva conquistato la Sardegna negli anni ’60. Riscoprendola e creando una birra artigianale sarda, forte, per tutti: una vera artigianale popolare.

Terracuza
Scavare, andare a fondo, evitare di restare in superficie. Nella terra, nel lavoro e nella vita. Questa è Terracuza: un’argilla riparatrice di alberi e umani. Sugli innesti per proteggere i primi, sulle bocche per compiacere i secondi. Piccola realtà a conduzione familiare mossa dall’amore per ciò che di buono offre la terra. Da sempre sostenitori dell’Olivicoltura Eroica secondo cui ogni ulivo merita una seconda opportunità, soprattutto nei terreni più impervi. È recuperando oliveti abbandonati che ridiamo loro nuova vita. È con le olive e l’olio buono che ci ripagano. Per assicurarci di mantenere altissima la qualità dei nostri oli, trasformiamo le olive entro 8 ore dalla coltura. Maestri frantoiani se ne prendono cura servendosi di tecnologie e tecniche all’avanguardia in fase di estrazione.